La luce nascosta nelle cose

Categoria: poesie

La Ragnatela

La luce strana di un mattino che d’improvviso riconosco,
La frase che mi attende al bordo di una strada.

Quegli occhi che mi vedono, fra tutta quella gente,
La tua carezza, nascosta nel vento caldo della sera.

E il dormiente ora si desta, levandosi stupito,
Mille anni ha dormito, sognando nel deserto.

Impalpabile sul viso, il filo della ragnatela.
Il ragno d’oro l’ha tessuta, con fili di luce e d’amore.

La trama invisibile che lega le cose.
Invano l’occhio anela quello che al cuore è chiaro.

La promessa di una verità più grande,
Che dura l’attimo del mio stupore.

14 marzo 2021

Poesia delle cose perdute

Dove vanno a finire i palloncini
Quando finisce il cielo?

Dove vanno a finire le onde
Quando finisce il mare?

Dove vanno a finire le lacrime
Quando finisce il pianto?

E le mie carezze,
Quando finisce la vita?

Forse è in un grande prato fiorito
Che ci attendono i palloncini
E tutto ciò che si è perso.

28 febbraio 2021

Preghiera

Togli il velo che ricopre gli occhi del cuore
Fammi dimenticare chi ero
Per ricordare chi sono
Spegni le chiacchere della mente
Perché possa sentirti nel silenzio.

11 Luglio 2007

Virus

Perché non sapevamo
Che un granello di nulla
Fratello dai confini della vita
Avrebbe spezzato i muri di diamante
Del palazzo delle nostre certezze?

E cadono le tende
Le finestre si aprono
Alla luce tagliente come sale
Sui nostri occhi nudi e feriti
Ai miei piedi un’armatura di carta
Il gioco di un bambino e nulla più
«Facciamo finta che io ero grande?»

11 Aprile 2020

Notte

E il respiro della notte incontrò il mio silenzio.
Riempì il mio vuoto.
Pervase il mio dolore.
L’oscurità bagnò con le sue fredde acque
il mare vuoto nel mio cuore.
E respirai il buio e lo feci mio.
Dimenticai me stesso
E la luce in cui ero nato.

Gennaio 2020.

Figlio

E fuggirai,
Per quanto io possa fare,
L’abbraccio del mio amore
E’ una gabbia troppo stretta.
Di là, la vita, è una sirena troppo seducente
Perché ti possa accontentare
Del piccolo mondo ove siamo cresciuti assieme.
Ed io resterò ad aspettarti,
Sperando che la Sirena
Si stanchi presto e non ti voglia tenere per sé.
Sei ancora qui, ma non sei più mio,
Ed io, ho già nostalgia di te.

23 Settembre 2018

Maschere

Sale il vento,
e soffia la polvere dalle nostre maschere,
consunte per le troppe commedie in cui hanno recitato.

Eppure, c’è qualcosa là sotto,
sotto strati di stupida vernice,
che coprono il palpitante cuore.

Tu Che Mi Dormi Accanto

Tu che mi dormi accanto,
E che sorridi al mio fianco.
Tu che respiri il mio respiro.
Tu che vedi dietro i paraventi.
Tu che danzi con i miei angeli della sera,
E che guardi negli occhi i miei demoni del giorno.
Tu che sei strada,
A volte ombrosa, a volte assolata.
Intrecciamo rami che tengano lontano il mondo,
che fermino i suoi graffi invidiosi.
Finché continuerai ad esserci,
In fondo allo specchio, io sarò.

Un’Amica Perduta

Il tuo nome su quella dedica,
A mo’ di epitaffio.
Un soffio di luce.
Uno spiraglio subito richiuso.
Una goccia di rugiada,
Subito evaporata.
Eppure il segno è profondo e indelebile.
Un altro inganno del tempo?
La danza è conclusa,
Le luci si spengono,
Ma i tuoi passi leggeri,
Continueranno a danzare,
Al suono del mio cuore.

Auguries of Innocence

« To see a world in a grain of sand
And a heaven in a wild flower,
Hold infinity in the palm of your hand,
And eternity in an hour. »

« Per vedere un mondo in un granello di sabbia
E un paradiso in un fiore selvatico,
Tieni l’infinito nel palmo della tua mano,
E l’eternitá in un’ora. »

William Blake, 1803

L’ho annotato dalla lapide memoriale di William Blake, Londra, St. Paul Cathedral

The Dance Of Equals

They dance in circles,
and in circles of circles.
They smile at each other,
and laugh together.
But no, I won’t join
the dance of equals.
I won’t confuse my soul
in oceans of mirrors.
My pain is mine—
I won’t hide it.
I won’t take shelter
in your wax smiles.
I won’t melt in iced eyes.
My scream is loud;
it will drown out the music.
I’ll spoil the dance
and show you your eyes.
I’ll blind you with my hidden colors.
No, I won’t join the dance of equals.

Lo Scienziato e lo Specchio

Ed io sorrido, mentre tu mi parli di universo e di gravità,
Mentre misuri con il tuo metro perfetto i confini della gabbia,
Rotolando fra le dita le sfere senza difetto della tua logica.
Sorrido, mentre ti vedo unire un anello all’altro della tua catena
E mostrarla orgogliosa chiamandola Ragione.
Sorrido e mi chiedo se sia la paura di sapere di non sapere
O solo un cervello innamorato di sè
A rendere tanto spesse le mura della tua fortezza.
Cosi intento a spiegare il Vero, che finisci per occupare
Tutto lo specchio solo con la tua immagine
E a chiamarlo vuoto.
E io sorrido mentre mi sporgo, e dello specchio,
Io guardo il retro,
Poi chiudo gli occhi e vedo meglio,
Mi tappo le orecchie e finalmente sento,
Perché solo nel buio si può vedere
e nel silenzio si può udire.

specchio

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