Una amica mi consiglia di ascoltare Rachmaninov. Scelgo un lavoro a caso e un pezzo mi colpisce tra tutti gli altri. Glielo dico e lei, sorpresa, mi rivela di avere una sorta di ossessione proprio per quel brano ma di non avermelo detto per non condizionarmi. Cosa sono queste coincidenze? Sono accidenti della statistica, numeri vincenti usciti dalla roulette cosmica o forse…una temporanea apertura di una finestra su di una realtà più ampia? Quello che ci appare come un casuale e sorprendente allineamento di schemi segue in realtà logiche e regole che semplicemente non conosciamo. Fili di una ragnatela immateriale, troppo sottili perché possiamo vederli, li sentiamo però quando ci sfiorano il viso. Spontaneo in questi casi cercare antichi legami e significati nel passato della nostra anima. Forse ricordi di legami di vite precedenti. O forse, erriamo. Vediamo il tempo come un fiume che scorre in una sola direzione, in cui solo il passato può influire sul presente.
La freccia del tempo è una illusione e la direzione è in realtà arbitraria. Perché non pensare a legami del futuro che si riflettono nel presente? Che il futuro condizioni il presente, che le cose che devono ancora accadere, condizionino quelle che sono già accadute. Ricordi di vite future?
Il fiume del tempo scorre nei due sensi.
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